DL Rilancio: conferma di bonus INPS e casse professionali, estensione di Cassa Integrazione e divieto di licenziamento

  • 5 Giugno 2020
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Il DL Rilancio conferma le indennità di lavoratori autonomi e partite IVA ma introduce alcuni limiti per il mese di maggio. In aiuto dei lavoratori dipendenti, aumentano le settimane di Cassa Integrazione e viene prorogato il divieto di licenziamento.

Bonus INPS confermato anche per aprile e maggio

Per il mese di aprile viene riconosciuta un’indennità di 600 euro:

  • Ai professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 iscritti alla gestione separata;
  • A lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla data del 23 febbraio 2020.
  • Agli iscritti alla gestione Artigiani e Commercianti

Per poterne beneficiare, occorre non essere titolari di pensione INPS né essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Se si è già fatta richiesta per il mese di marzo, l’erogazione dell’indennità dovrebbe avvenire in automatico senza necessità di presentare ulteriori istanze.

L’importo del bonus INPS di maggio viene elevato a 1.000 euro ma sono stati introdotti dei limiti.

Ai professionisti iscritti alla gestione separata spetterà solo se si è subita una riduzione del reddito almeno del 33% nel secondo bimestre 2020 (marzo più aprile) rispetto agli stessi mesi del 2019. Il calcolo va fatto secondo il principio di cassa e consiste nella differenza tra ricavi percepiti e spese effettivamente sostenute, comprese le quote di ammortamento. Per questo motivo, per maggio sarà necessario presentare un’autocertificazione che attesti i requisiti previsti.

Ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, spetterà solo se il rapporto è cessato alla data del 19 maggio 2020.

Per gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti non è prevista alcuna indennità per il mese di maggio.

Indennità per i professionisti: per ora confermata solo per aprile

Il Decreto ministeriale che disciplina l’indennità per i professionisti conferma il bonus nella misura di 600 euro ma solo per il mese di aprile: per l’indennità del mese di maggio occorrerà aspettare un ulteriore Decreto.

Il beneficio è riconosciuto automaticamente a tutti coloro che hanno già fatto domanda per il mese di marzo, mentre chi non ha fatto domanda per marzo potrà richiedere l’indennità alla propria cassa di categoria tra l’8 giugno e l’8 luglio. Le modalità saranno stabilite da ogni singolo ente.

L’indennità per il mese di aprile spetta anche a coloro che fossero iscritti ad altra forma previdenziale, mentre non può essere richiesta da chi è titolare di pensione o di rapporto di lavoro autonomo subordinato a tempo indeterminato.

Il bonus spetta infine anche chi si è iscritto alle casse previdenziali tra il 2019 e il 23 febbraio 2020, a condizione che il reddito complessivo per il 2018 fosse al massimo di 50.000 euro.

Sono stati confermati i requisiti reddituali per poter beneficiare del bonus:

  • reddito complessivo per il 2018 non superiore a 35.000 euro e limitazione dell’attività a causa dei provvedimenti restrittivi emanati per il Covid-19
  • reddito complessivo per il 2018 tra 35.000 e 50.000 euro e attività sospesa, cessata o ridotta a causa dei provvedimenti restrittivi per il Covid-19.

 

La cessazione deve essere avvenuta nel periodo compreso tra il 23 marzo e il 30 aprile; la riduzione dell’attività va calcolata mettendo in rapporto il primo trimestre del 2019 col primo trimestre del 2020, e deve essere almeno del 33%.

Il bonus di 600 euro non concorre alla formazione del reddito imponibile e non è cumulabile né con le altre indennità del Decreto Cura Italia, né con reddito di cittadinanza o reddito di emergenza.

Estensione della Cassa Integrazione

Viene estesa la Cassa Integrazione prevista dal Decreto Cura Italia. Il primo periodo, dal 23 febbraio al 31 agosto, potrà essere esteso fino a 14 settimane (in origine erano 9), e ne vengono aggiunte altre 4 da fruire tra il primo settembre e il 31 ottobre. Sono state stabilite anche precise tempistiche procedurali che dovrebbero fare in modo di assicurare i pagamenti entro un mese e mezzo dalla presentazione della domanda.

Divieto di licenziamento fino ad agosto

Il Decreto Rilancio ha prorogato di ulteriori 3 mesi il divieto di licenziamento stabilito dal Decreto Cura Italia 18/2020. Si tratta di una norma introdotta a favore dei lavoratori che prevede il divieto di licenziamento sia con procedure collettive sia con procedure individuali per giustificato motivo oggettivo a causa dell’emergenza Coronavirus. I licenziamenti, quindi, sono stati bloccati per un periodo di 5 mesi a partire dal 17 marzo 2020 fino al 17 agosto 2020.

 

Aggiornato al 5 giugno 2020